I consigli di Kamillo: “L’arcobaleno del tempo”

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«Mamma se ne andò quand’ero piccola. Se piangevo perché ne sentivo la mancanza, papà diceva: “Dai, andiamo al cinema!”. “Alla mamma piaceva tanto guardare i film, forse un giorno la incontreremo”».

La storia che racconta l’autore taiwanese Jimmy Liao ne L’arcobaleno del tempo comincia così, dall’abbandono di una madre che crea inevitabilmente un vuoto nella vita della piccola protagonista e che verrà colmato – nel corso della sua esistenza, con il passare degli anni e del tempo – dalla bellezza del cinema. Il buio della sala diventa così un luogo per ritrovare un pezzo mancante di sé.

E ogni volta che quella bambina, e poi ragazza, e poi donna, si siede di fronte a uno schermo sembra quasi ci stia raccontando anche di noi.  Anche noi andiamo al cinema per trovare qualcosa, ognuno forse, per un motivo diverso: sogni, speranze, emozioni e avventure.

Il talento visionario di Liao racconta della potenza evocativa del cinema e lo fa con onestà e amore per le storie per lo schermo. Il cinema infatti ha influenzato profondamente la vita e la poetica dell’autore ed è impossibile non entrare nel piccolo labirinto di film disseminati lungo il corso della storia. Un labirinto in cui ci perdiamo restandone ammaliati.

Un libro imperdibile per gli amanti dell’illustrazione, delle storie emozionanti, e naturalmente del cinema.

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